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Cose del genere. Disforia di genere e dintorni in pediatria


Cosa fare quando un bambino si sente femminuccia e vuole giocare con le bambole? O se una bambina si sente un maschio e non vuole mai indossare un vestitino? Che suggerimenti dare ai ge- nitori? Come intervenire? Anche se i bambini e gli adolescenti con disforia di genere sono rari, pos- sono rappresentare un dilemma per i professionisti sanitari che vengono interpellati.
Ritardare il trattamento fino all’età adulta o anche fino alla tarda adolescenza può avere conse- guenze psicologiche negative (malattie psichiatriche, comportamenti autolesionistici, suicidi) e che pertanto non trattare gli adolescenti con disforia di genere non rappresenta un’opzione neutrale. Il congresso è organizzato nell’ambito della Scuola di Specializzazione in Pediatria e del dottorato in Scienze della riproduzione e dello sviluppo dell’Università degli Studi di Trieste, e si rivolge ai pe- diatri di base e ospedialieri, ai medici di medicina generale, agli psicologi e agli endocrinologi.
Il profilo traslazionale viene particolarmente curato, facendo introdurre le sessioni scientifiche dalla presentazione di casi clinici e affidando la moderazione a specialisti clinici di diverse aree.
Si parlerà della varianza di genere e della disforia di genere, dagli aspetti diagnostici a quelli tera- peutici, con particolare riferimento a ciò che può fare un medico di base e quello che fa invece l’équipe multidisciplinare specializzata del centro di riferimento. La pratica clinica e la ricerca negli ultimi due decenni hanno reso possibile la creazione di modelli condivisi di assistenza a favore dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie che prevedono un programma integrato di interventi psicologici, sociali e medici.



A questo congresso saranno assegnati i crediti formativi ECM