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Adolescenza e dintorni: bisogno di fatti, oltre che di parole


L'adolescente, si dice, è più in crisi di sempre perché, alle fragilità fisiologiche cui è esposto dal particolare momento del suo sviluppo neurocognitivo, si aggiungono oggi le incertezze, le contraddizioni, la povertà materiale e culturale e anche il disinteresse e la mancanza di attenzione e investimento della società che lo circonda. Di fatto il suicidio è diventato la prima causa di morte a questa età e il disagio mentale, la depressione e altre psicopatologie, l'abuso di sostanze, la dipendenza da internet, l'abbandono scolastico emergono in tutti i contesti (quello familiare ed educativo come quello sanitario) come un’urgenza che non siamo preparati a fronteggiare.
La risposta non può che venire, certo, dalla società, dai suoi modelli, dalla sua stabilità. Ma certamente è ora che tutti gli operatori che della qualità dello sviluppo, della salute, delle prospettive dell'adolescente hanno almeno in parte la responsabilità (si tratti dei genitori prima di tutto e poi degli insegnanti e certamente anche dei pediatri e dei medici degli adulti, dei neuropsichiatri e degli psicologi o di altri ancora) inizino a confrontarsi su progetti e operatività concreti oltre che sull'analisi dei dati di realtà. Senza retorica, senza parole di maniera (non ne possiamo più), senza fughe e deleghe, cominciando dall'ascolto e dalla presa in carico. Ed è proprio per cominciare a soddisfare questo bisogno di sapere e di confronto concreto che è stato organizzato questo convegno.



Al congresso saranno assegnati 4,9 crediti formativi ECM